Il viaggio artistico di Stefano Porro
Pubblicato il 02/05/2023
Stefano Porro, è un giovane e promettente illustratore astigiano che ha studiato all’ Accademia Novalia.
Sono passati 6 mesi dalla fine del suo percorso formativo Triennale, dove è cresciuto artisticamente con i nostri docenti, che ne hanno saputo riconoscere e affinare il talento prima di offrirgli l’opportunità di entrare in contatto con una virtuosa realtà editoriale.
E’ l’inizio significativo di un percorso professionale nel mondo dell’arte per Stefano, che siamo certi sarà ricco di soddisfazioni.
“Wassily Kandinsky. Il funambolo dei colori” è il titolo del libro illustrato da Stefano Porro
Grazie ad un contatto di Lorena Canottiere, docente di fumetto in Accademia, Stefano è protagonista insieme a due compagne di corso di un “concerto disegnato” al Piccolo Cinema di Torino, dove conosce Tundra studio, un gruppo di grafici torinese.
Poco dopo, grazie a questa connessione, arriva la proposta di realizzare un libro illustrato per la collana ALT! Arte Libera Tutti dedicata ai bambini di Maria Pacini Fazzi Editore, promossa dalle Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte di Lucca.
Non passa molto tempo prima che lo stesso editore lo contatti nuovamente, questa volta per un libro illustrato su Kandinsky con i testi di Federica Chezzi e Angela Partenza.
Il lavoro, come ci racconta Stefano, è iniziato con varie ricerche di stile e proseguito con lo studio del personaggio e della vasta documentazione storica con foto autentiche del tempo, della Russia e di Monaco.
Per quel che concerne le illustrazioni, quando Kandinsky è bambino i tre colori primari sono preponderanti, man mano che si avvicina all’astrattismo lo stile si fa sempre più sintetico e quasi geometrico e i colori virano verso i verdi e i viola.
Un interessante progetto: un viaggio nella vita di Kandinsky attraverso le sue opere.
“Spero che il libro finisca tra le mani di più persone possibili di tutte le età e che si divertano a leggerlo e sfogliarlo, quanto io mi sono divertito a realizzarlo”
Gli anni in accademia e la passione per la monotipia
Per Stefano la scelta è ricaduta sull’Accademia Novalia dopo essere rimasto colpito dalla proposta formativa durante un open day di orientamento nel suo liceo e dopo aver visitato altre accademie in giro per l’Italia.
“L’Accademia Novalia mi ha convinto per i docenti attivi nel settore e professionisti affermati. L’idea di poterci lavorare insieme mi ha stimolato nel prendere questa decisione”
Durante il triennio Stefano ha frequentato diversi corsi rimanendo particolarmente colpito da quello di incisione: qui si è appassionato alle tecniche incisorie, grazie a un approccio che mette gli allievi nella condizione di avere la libertà di sperimentare e provare ogni tecnica.
Nello specifico la sua attenzione è catturata dalla monotipia, una tecnica di stampa artistica in cui viene creata un’unica copia di un’immagine incisa o dipinta su una superficie piatta, come un vetro o un metallo lucido, che viene poi trasferita su carta.
“Alzato il feltro avevo il cuore in gola dall’emozione, prendendo le presine per alzare il foglio bagnato le mani mi tremavano, non scorderò mai la sensazione di vederlo lì stampato davanti ai miei occhi, con quella forza espressiva a cui puoi arrivare solo con la monotipia”
La ricerca del proprio stile attraverso la sperimentazione, lasciandosi ispirare dai grandi maestri
E’ sempre difficile per un artista emergente trovare il proprio stile e poi rimanere ancorato ad esso, ma è innegabile quanto sia importante avere uno stile unico e riconoscibile per farsi strada in questo mondo.
Stefano lo ha capito bene e sta sperimentando il più possibile per trovare quello più conforme al suo linguaggio che gli permetta di esprimersi al meglio. Sulle tecniche predilette ci sono pochi dubbi: l’acrilico, l’inchiostro e la monotipia.
Rispetto all’ispirazione, ai grandi artisti che hanno influenzato e continuano ad influenzare i suoi lavori, c’è sicuramente Andrea Pazienza come prima illuminazione e tanti grandi nomi a livello fumettistico come Moebius, Mignola, Toppi, Liberatore, Gipi, Larcenet e Nicolas De Crécy, il suo preferito nella scena attuale.
In ambito illustrativo i suoi modelli sono Mattotti e De Conno, Shaun Tan e Sidney Smith e nella pittura Francis Bacon e Gustav Klimt.
Festival, eventi nel territorio e uno spazio creativo condiviso
Oggi il progetto più significativo in cui Stefano Porro è coinvolto si chiama EO Arte ad Asti, uno spazio condiviso con altri dieci artisti tra pittori, incisori, illustratori, scultori, fotografi, poeti, musicisti e ceramisti, sito nell’ex casa di Eo Baussano, un pittore del Novecento astigiano e storico capo partigiano.
È un luogo vivo, carico di energia positiva, di creatività e propositività, oltre ad essere un luogo di aggregazione pulsante.
La prossima estate sarà a Sanremo per “Scambi Festival”, in cui realizzerà un percorso itinerante nella città tramite personaggi presi dalla sua tesi in Accademia su “Le città invisibili” di Italo Calvino. Nel frattempo partecipa a vari festival ed iniziative nel territorio oltre a dedicarsi a commissioni private.
A fine agosto ci sarà l’appuntamento annuale a Viarigi, in occasione della manifestazione Salti in Piazza, in cui per il quinto anno insieme al collettivo di cui fa parte chiamato Pikitanka realizzerà, oltre a dei murales, un percorso installativo nel paese.
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