Nicola Perullo

Il pensiero sul cibo

Nicola Perullo (Livorno, 1970), filosofo, è professore ordinario di Estetica. Ha conseguito la laurea, col massimo dei voti, nel 1994, con una tesi su Derrida e Wittgenstein, sotto la guida di Aldo G. Gargani e Jacques Derrida, e il titolo di Dottore di Ricerca in Filosofia nel 2001, con una…

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Nicola Perullo (Livorno, 1970), filosofo, è professore ordinario di Estetica.

Ha conseguito la laurea, col massimo dei voti, nel 1994, con una tesi su Derrida e Wittgenstein, sotto la guida di Aldo G. Gargani e Jacques Derrida, e il titolo di Dottore di Ricerca in Filosofia nel 2001, con una tesi su Giambattista Vico sotto la guida di Leonardo Amoroso, all’Università di Pisa. Perfezionatosi a Parigi con Jacques Derrida, ha di lui tradotto e curato nel 1997 per Raffaello Cortina Limited Inc, e ha pubblicato i primi lavori in quegli anni sulla rivista aut-aut.

Dal 2002 ha iniziato la collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, iniziando la ricerca sulle basi filosofiche ed estetiche del cibo e del gusto.

La prima pubblicazione, Per un’estetica del cibo (Aesthetica, 2006) ha inaugurato un filone di studi in Italia, seguito da L’altro gusto (ETS, 2008) e Filosofia della gastronomia laica (Meltemi, 2010).

Con Il gusto come esperienza (Slow Food, 2012) si è codificato un nuovo approccio all’apprezzamento gustativo che è diventato un punto di riferimento nel settore. Il libro è stato tradotto in portoghese (2015) e in inglese, da Columbia University Press (2016).

Un ambito di ricerca parallelo che si è sviluppato in quegli anni riguarda il rapporto tra cibo e arte, di cui testimonia il libro La cucina è arte? Filosofia della passione culinaria (Carocci, 2013).

Negli ultimi anni, lo studio si è concentrato nella proposta di un approccio alternativo alla conoscenza intellettuale ed estetica, nel senso di un relazionismo radicale, ecologico e implicativo. Il vino è stato scelto quale esempio per praticare tale ecologia percettiva.

I due volumi Epistenologia. Il vino e la creatività del tatto (Mimesis, 2016) e Il gusto non è un senso ma un compito (Mimesis, 2018) sono diventati punti di riferimento per una controcultura della degustazione del vino. Entrambi sono stati tradotti da Columbia University Press (2020).

L’ultimo lavoro è Estetica ecologica. Percepire saggio, vivere corrispondente (Mimesis, 2020), dove si presentano le idee della percezione ecologica come fenomenologia della relazione.

Oltre ai libri, è autore di circa cinquanta saggi e articoli in varie riviste nazionali e internazionali e libri collettivi.

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