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Marianna Bruno: agli albori di una carriera promettente

Pubblicato il 16/11/2022

Marianna Bruno

Marianna Bruno ha 23 anni ed è originaria di Cuneo. 

Ha cominciato da poco a lavorare come illustratrice, sta terminando il suo primo libro, un progetto che è nato come tesi di laurea in Accademia, uscirà nel 2023 per la casa editrice Ideestorte.

Parallelamente, grazie alla specializzazione in tecniche dell’incisione e stampa d’arte, lavora come guida al Museo Civico della Stampa di Mondovì, un edificio del XVII secolo, sede dei padri Carmelitani Scalzi e Collegio delle Orfane dal 1802 fino al 1927.

Una passione innata per le Arti Visive

La passione per le arti visive è insita in lei da sempre: sin da piccola disegnava e scriveva tantissimo, inventava spesso storie che illustrava di suo pugno, custodendo segretamente le sue creazioni

Da bambina preferiva i libri senza figure per immaginare e disegnare luoghi e personaggi seguendo la propria fantasia e dando libero sfogo alla propria creatività. 

A otto anni la madre le regalò una tela, pennelli e colori a olio: fu amore a prima vista. 

Qualche anno più tardi scoprì un albo illustrato che lei stessa definisce illuminante: il primo passo per un cammino che già aveva compreso di voler intraprendere, diventare un’illustratrice

Cogliere le suggestioni per arrivare al proprio stile artistico

Marianna Bruno usa prevalentemente le tempere, le piacciono i colori desaturati e non troppo vivaci. Nelle sue immagini non manca mai il blu, il suo colore preferito. 

Le sue creazioni sono poetiche ma talvolta hanno atmosfere cupe e quando può, le piace inserire sempre elementi naturali

Ama moltissimo gli artisti fiamminghi, Bruegel in particolare, ma anche Grünewald e Bosch e l’arte medievale, i Romantici e le avanguardie. Ultimamente si sta interessando a tutte le forme artistiche arcaiche, la scultura e i manufatti antichi: tutti quegli oggetti artistici e artigianali che fanno parte del folklore e delle tradizioni di un popolo.

Gli anni alla Libera Accademia d’Arte Novalia  

Durante gli ultimi anni del liceo, come tanti ragazzi in questa età delicata, era confusa e timorosa sul fatto che scegliere un percorso artistico, non le avrebbe dato l’opportunità di farsi una posizione professionale come in altri ambiti. 

Dopo un’attenta riflessione, ha deciso che non avrebbe lasciato al disegno i ritagli di tempo: non voleva che fosse un hobby, sentiva che doveva investire le sue energie e il suo impegno in questo, e che poteva essere la strada giusta per far confluire in un unico punto tutti i suoi interessi.

Gli anni in Accademia sono stati impegnativi ma molto stimolanti: “Ho capito chi ero e dove stavo andando, grazie soprattutto al rapporto stretto con gli insegnanti: con molti di loro sono ancora in contatto e sono disponibilissimi ad aiutarmi se ne ho bisogno. Artisticamente parlando sono cresciuta tantissimo, ho notato dei cambiamenti profondi sia a livello tecnico che di contenuto”.

Gli insegnanti dell’accademia hanno saputo ascoltare e indirizzare nel modo giusto il suo talento senza la presunzione di offrire delle verità assolute, ma semplicemente mostrando la molteplicità di direzioni possibili perché lei potesse riconoscere e scegliere la propria strada

Questo aspetto per Marianna è stato fondamentale perché c’era il timore di imbattersi in insegnanti con la pretesa di formare studenti a loro immagine, ma questo non significa insegnare. Per trovare il percorso artistico giusto non serve qualcuno da imitare ma qualcuno che sappia guidarti rispettando la tua indole.

Il percorso in accademia richiede impegno e costanza, si lavora molto anche a casa e bisogna imparare a gestire i tempi e la propria organizzazione personale, una capacità indispensabile per poter fare un mestiere creativo. 

Marianna sottolinea che “riuscire non è impossibile, bisogna insistere e andare avanti anche se all’inizio si ricevono rifiuti o feedback negativi. E poi bisogna buttarsi, non avere paura”. 

Se i momenti di sconforto sono stimoli per crescere

Scoraggiarsi ogni tanto fa parte del gioco e Marianna lo sa bene. 

Le crisi creative sono cicliche, ma se non ci fossero non esisterebbe un progresso. Ci racconta che essendo emotiva, a volte sente la pesantezza delle fasi critiche, ma ha imparato a superarle e a riconoscere che sono elementi imprescindibili per la propria crescita non solo artistica, ma anche personale. 

Quando si sente scoraggiata cerca qualcosa di nuovo, magari prendendo una pausa dal disegno per qualche giorno e dedicandosi a tutt’altro come libri, film, passeggiate in montagna o la cucina.  

Funziona, perché quando torna sulle tavole dopo un momento di svago ritrova la giusta motivazione. Il suo consiglio per quando ci si trova in questi momenti poco illuminati, è cercare stimoli, concedersi del tempo, non avere fretta e lasciare che lo sconforto ci abbandoni, per lasciare spazio all’ispirazione.

Come si vede Marianna Bruno domani

Abbiamo chiesto a Marianna come si vede nel futuro e ci ha dato una bella risposta: 

“Spero di potermi dedicare completamente all’illustrazione, avere il mio studio, scrivere e illustrare tantissimi libri perché ci sono tante cose che vorrei raccontare attraverso le mie immagini”.

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